2010. június 30., szerda

A Te főnököd/tanárod/ismerősöd/stb. is ilyen?


Álljon itt most egy vidámító zen történet, amiben a szegény, szerencsétlen legény móresre tanítja az erőszakos feljebbvalóját.

Storia Zen - Il vento nel sacco

Una volta, in un tempio, un monaco disse al suo giovane discepolo:
»Che caldo insopportabile! Va’ a cercarmi del vento fresco sulla montagna qui di fronte».
Il monachello prende un gran sacco e si dirige verso la montagna. Strada facendo lo coglie il desiderio di dormire. Si distende e cade in un sonno profondo. Quando si sveglia è quasi notte. »Ho dormito ...Che fare? Se torno a mani vuote, il superiore mi sgriderà» dice tra sé.


Riflette qualche istante, poi si alza, 


si adatta il sacco al didietro e peta, peta e peta ancora, finché il sacco non è colmo...Quindi, tenendolo in mano, torna al tempio.
»Sei in ritardo! » l’aggredisce il monaco al suo arrivo.
»Sono secoli che ti attendo! Svelto fa’ uscire il vento che mi porti».
»Sta bene» risponde il monachello, e apre il sacco.
»Che odore nauseabondo ha questo vento!» dice il monaco.
Il giovane discepolo, senza batter ciglio, risponde:
»È per via del gran caldo: anche il vento ha preso odore di chiuso».

discepolo-tanítvány
insopportabile- elviselhetetlen
monaco-szerzetes
lo coglie il desiderio-kedve támad, vágyat érez
distendersi- lefekszik
sgridare- megszid, leszid, szidalmaz
didietro- hátsó, alfél
petare-szellent
colmo- tele, színültig tele
aggredire-letámad, nekiront
nauseabondo – undorító, émelyítő
odore di chiuso (inkább aria di chiuso)- állott levegő, bezártság szaga (mikor belépsz egy szobába és rossz a levegő, vagy kiveszel a szekrényből egy régen használt ruhadarabot)

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